LA GI.FRA

Erano iniziati gli anni '60, quando arrivò a Morcone il nuovo padre Guardiano del Convento dei Cappuccini. Il suo nome era padre Celestino da Sant'Elia a Pianisi (vedi foto), un nome ed una figura di sacerdote che è rimasto indelebile nei ricordi della popolazione ed in particolare degli ex gifrini di cui facevo parte. Tutto iniziò nel 1964 quando decise di fondare a Morcone la Gi.Fra (Gioventù Francescana). Al suo appello rispondemmo in molti e nel giro di un anno il gruppo poteva contare su circa 150 iscritti, forse il gruppo più numeroso che la Gi.Fra abbia mai avuto. C'era la sezione maschile il cui presidente era Florindo Di Brino e la sezione femminile con a capo Saveria Lombardi. Chi ha vissuto gli anni '60 ricorderà la grossa evoluzione sociale di quegli anni, il boom economico, le nuove tecnologie, le opere pubbliche, ma soprattutto per noi giovani, l'evoluzione che si verificò nel campo musicale quando la musica tradizionale italiana cedette il passo ai primi cantautori, ai complessi e ai cantanti stranieri. Non a caso a Morcone, in quegli anni, molti Gifrini facevano parte anche della Greffa, una Associazione Musicale le cui attività e finalità saranno quanto prima oggetto di una nuova sezione fotografica. Da non dimenticare, infine, che in quegli anni anche la Santa Messa non veniva più celebrata in latino ma in italiano con il sacerdote non più di spalle ai fedeli, ma difronte. Chiedemmo a Padre Celestino di avere la domenica una Messa tutta per noi, una Messa fatta per i giovani con una omelia (breve) e comprensibile a tutti. E puntualmente, la domenica alle ore 9,30 la chiesa si riempiva con la presenza di soli giovani. Padre Celestino con la sua umiltà e il suo sorriso, era divenuto un punto di riferimento per tutti. Lui esponeva i suo progetti, ne parlava con tutti noi e di comune accordo venivano intraprese numerose iniziative, forse la più originale fu quella di realizzare un corso di recupero per i giovani che a scuola venivano rimandati a settembre. Con lui, alcuni gifrini più grandi quindi più avanti negli studi, impartivano lezioni di italiano, latino, e matematica ai gifrini che ne avevano bisogno, in pieno spirito di volontarietà e solidarietà. Grazie a Padre Celestino, la Gi.Fra morconese ebbe modo di conoscere padre Pio da Pietrelcina (oggi Santo) in una gita a San Giovanni Rotondo che si tenne nei giorni 26, 27 e 28 agosto del 1965. La gita poi prosegui verso le Isole Tremiti visitando anche Foggia durante il viaggio di ritorno. La Gi.Fra di quegli anni durò più o meno un decennio, furono gli anni che videro allargarsi la piazza (oggi intitolata a Padre Pio), in quanto fu arretrato per circa 15 metri, il muro di cinta del giardino del Convento. Ciò consentì, su inziativa della Gi.Fra, lo svolgimento del primo festival canoro per bambini e soprattutto trovarono spazio anche i festeggiamenti civili in onore di Sant'Antonio, con la partecipazione della banda musicale e la proiezione all'aperto di film a cura del rev.don Andrea Renza. Voglio chiudere questa breve storia della Gi.Fra con un ricordo a me particolarmente caro: Padre Celestino, accogliendo la richiesta di alcuni di noi, acconsentì alla formazione di un complesso musicale e, conoscendo la mia passione per la batteria, nel novembre del 1964, ne fece dono alla Gi.Fra (una batteria usata, piuttosto scarna di elementi, ma adatta allo scopo). Da quel momento iniziò l'avventura del complesso a cui Padre Celestino partecipò in prima persona (lui suonava la Pianola). Sotto la sapiente direzione di Antonio Di Mella, il complessino formato allora da tre persone, si esibì per la prima volta nella primavera del 1965 presso la palestra dell'edificio scolastico elementare, in occasione della prima festa della famiglia. Seguirono altre due edizioni di tale manifestazione nel 1966 e 1967, quando padre Celestino ormai era andato via da Morcone per recarsi nel Ciad quale missionario francescano. L'ultima volta che ho visto Padre Celestino è stato nel dicembre del 1995 quando venne a Morcone in occasione della novena dedicata alla Madonna Immacolata. In quella occasione volle incontrare tutti i suoi ex giovani, forse anche consapevole della sua morte imminente avvenuta 5 mesi dopo.
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La Gi.Fra oggi
La Promessa
Cuore della promessa è l'impegno ad avere l'Eucaristia come centro, il Vangelo come guida, la Chiesa come madre, e i poveri ed ultimi come fratelli; essa non rappresenta il traguardo di un cammino ma una tappa che ad ogni rinnovo assume un significato in più.
L'emozione di quel SÌ come ogni anno è stata tanta, ma quest'anno particolarmente, in quanto 9 fratelli si sono impegnati per la prima volta a vivere l'esperienza Francescana. E per chi ha appena conosciuto Francesco o per chi lo ha incontrato qualche anno fa, il momento è stato straordinario
L'emozione di quel SÌ come ogni anno è stata tanta, ma quest'anno particolarmente, in quanto 9 fratelli si sono impegnati per la prima volta a vivere l'esperienza Francescana. E per chi ha appena conosciuto Francesco o per chi lo ha incontrato qualche anno fa, il momento è stato straordinario